Sono grata
all'esperienza della Consulenza perché mi ha fatto percepire, sentire,
sperimentare e vivere il mio desiderio più profondo
ed in questo mi fa essere libera
LOREDANA MAZZONE
La
consulenza offre uno spazio protetto dove possiamo valorizzare la nostra
autenticità
(GIOVANNA
VISCO - COMUNIC@RTE - ROMA)
“Accogliere,
ascoltare, entrare in relazione senza giudizio, fare spazio ascoltando i
silenzi e anche le lacrime, fare un pezzo di strada assieme nella fiducia che
ognuno con i suoi tempi può farcela, mettersi in gioco e aprirsi alla bellezza
di nuovi schemi di pensiero.”
MARIELLA
BARNABA
È il luogo
prezioso dell'incontro quello che crea l'ascolto.
È il
prendersi tempo per Stare.
È dedicare
tempo e attenzione e cuore nel sentire una realtà narrata, quella dell’altro,
il suo sentire,
e
nell'accoglierne sorrisi e lacrime senza minimizzarli, senza giudicarne le
smorfie,
le
interpretazioni, i silenzi.
Ma aprendo
lo sguardo, con cura, e donando riconoscimento. E tempo. E fiducia.
Una
relazione come un nuovo abbraccio
SUSANNA
TARSI GROSSETO
ORO
Nel buio,
con una
lanterna accesa in mano
ti
accompagno, in silenzio.
Soffio e la
spengo,
dove tu non
vuoi stare.
Mi sposto
con te,
mi soffermo
dove tu mi
chiedi,
lì respiro, al
ritmo del tuo respiro.
Inspiro,
entra aria di vita vissuta, mi scalda.
Espiro, esce
melodia rispecchiata.
Ora, qui,
con la lanterna accesa in mano,
in silenzio,
sento la
luce nuova che arriva dalle crepe,
colmandole
d'oro.
MONIA SCARPA FAENZA
“vorrei
spianare la ruga
che hai tra
le sopracciglia
ma non c’è lifting per una ferita del cuore
posso solo
baciarla,
senza farti
vedere la mia.”
Mei De Carli
Indri , Gianna Cozzi , Stefania Masetto , Michela Gaiotto , Furini Sara , Sonia
Pezzo , Maria Grazia Rocco , Laura Toneatti , Silvia Michieli , Valter Sarro ,
Anna Buranello , Nicola Nerozzi , Tarcisia Delrio , Anna Maria Salvagno ,
Gianni Minotto , Maria Luigia Pittalis , Roberta Firpo , Giannalisa Falcier MESTRE
Il
mio cammino comincia con piccoli e timidi passi
Sono
crisalide curiosa, tentennante, inconsapevole
Ma
fiduciosa nella natura accogliente che mi guida
Con
saggezza e con tenerezza
La
saggezza mi insegna e mi ispira
La
tenerezza apre il mio cuore
Un
percorso verso dei cambiamenti
Da
bruco, in crisalide, poi farfalla
Il
mio guscio si apre
La
mia mente si allarga
La
mia consapevolezza cresce
Accetto
che non tornerò bruco
La
natura saggia e tenera adesso è in me
Lo
sguardo accogliente adesso è il mio
Adesso
farfalla, mi appoggio sulle tue mani
Insieme
voleremo verso la consapevolezza
Che
tutti noi possiamo cambiare
SARAH HAWKER
Il Consulente Familiare, per come lo vivo io, è “camminare insieme al consultante per un pezzo di strada della vita di entrambi, Consulente e Consultante,
è riuscire a stare in equilibrio insieme al cliente e a resistere insieme a lui/lei alle forze destabilizzanti
che possono
minare il percorso della Vita, stare e/o camminare ….controvento...
Il titolo e il testo della canzone di Arisa “Controvento” che di seguito riporto traduce pienamente, secondo la mia esperienza di Consulente, il significato della Consulenza Familiare.
LOREDANA
GUARINO
CONTROVENTO di G.Anastasi
Io
non credo nei miracoli,
meglio
che ti liberi meglio che ti guardi dentro
Questa
vita lascia i lividi questa mette i brividi
certe
volte è più un combattimento
C'è
quel vuoto che non sai,
che
poi non dici mai,
che
brucia nelle vene come se
il
mondo è contro te e tu non sai il perché,
lo
so me lo ricordo bene
lo
sono qui
Per
ascoltare un sogno
Non
parlerò se non ne avrai bisogno
Ma
ci sarò
Perché
così mi sento
Accanto
a te viaggiando controvento
Risolverò
magari poco o niente
Ma
ci sarò
E
questo è l'importante …
Il desiderio
di mantenere un contatto speciale oltre le parole.
La volontà
di non farsi fagocitare da un tempo che toglie tempo ..
L'impegno di
donarsi in attenzioni che l'altro sente primarie e ci esprime in bisogni.
La
necessaria comunicazione per non abbandonarsi all'amarezza di un'inutile
incomprensione.
Il coraggio
di superare i propri limiti e saper fare un passo indietro oppure avanti,
purché verso l'altro... Godere della stessa felicità di incontro.
La
meraviglia negli occhi dell'altro che ci rende vivi e con senso
"compiuto".
Quello che
so fare mi riesce bene, è quello in cui arranco che mi richiede riflessione,
accoglienza e impegno. Non mi difendo, perché non sono attaccata ne offesa.
Forse ho solo ricevuto una richiesta di attenzione e di aiuto.
La cura
nelle parole da scegliere e la stessa per quelle da evitare.
Non
accontentarsi perché si conosce l'eccellenza.
LAURA
MANCINI
La casa al
centro .
Sono nata in
via Giordano Bruno
ho abitato
in via Perugia
un pezzetto
di cielo
tra piazza
Murialdo
e il banco
di piazza duomo.
Un cielo
grande nella cella del carcere,
di fronte a
quella di Di Vittorio.
Ho ballato
tante danze
ho gioito
dei sorrisi del mondo
ho pianto
per strada di ritorno dall’ospedale.
Ho ascoltato
lo stridore della solitudine.
In silenzio.
Ho imparato
a godere della sua quiete
e di due
righe stampate altrove
che sapevano
di primavera.
Sono stata
senza fissa dimora
inseguendo
ora l’uno
ora l’altra.
La casa più
bella?
Al centro,
di me stessa
ed un
cartello con su scritto:
“lavori in
corso”.
SELENE
COCCIA LUCERA
È con grande
emozione che ho inviato all'A.I.C.C.eF il primo numero de <Il Consulente
Familiare>, anno 1990, prodotto in
ciclostile (quindi, pochissime copie).
Sono la più
vecchia lettrice (e la lettrice più vecchia?..)
Mi sono nutrita
per più di 30 anni degli articoli della Rivista, delle Giornate di studio e dei
Seminari dell'Associazione, come strumento fondamentale insieme al supporto
dell'equipe del Consultorio, al sostegno spirituale del M.E.I.C.(Movimento
ecclesiale di impegno culturale, di cui faccio parte da 50 anni) e alla mia
fantasia e creatività per il mio lavoro di Consulente familiare e per la mia
identità professionale, profondamente legati al mio essere, prima figlia e
sorella, e poi zia, moglie (dal 1968), madre (4 figli) e infine nonna (2
nipoti).
Ora, alla
sera della vita, lascio la mia attività seppur sempre disponibile per la grande
e bella famiglia del Consultorio Pasquale Raffa (fondato nel 1967) nel quale ho
operato per più di 40 anni.
Sento di
essere grata con tutto il cuore al Signore, per avere vissuto in pienezza,
nonostante i miei limiti e le mie fragilità, questa esperienza
professionale, attraverso la quale, ho
'toccato' intensamente la mia vocazione.
Ricordo con
riconoscenza Don Liggeri, Padre Cupia, l'indimenticabile e cara Graziella
Frera, Giovanna Bartholini, Vittoria Pezzi, Raffaello Rossi, Rita Roberto e
tutti coloro che si sono succeduti in una proficua collaborazione per
l'Associazione e la Rivista, vi unisco tutti in un grande abbraccio
GIOVANNA
GUARNA MACRINA, LUCERA
GRATITUDINE
è quello che ho sperimentato nel percorso consulenziale con una coppia. Quello
che portavano era una relazione ferita, che viveva un momento di criticità per
una serie di dinamiche che si erano innescate nel loro rapporto. Da entrambe le
parti la paura di perdere il proprio partner e dall’altra la confusione di non
sapere quale strada percorre per ri-trovarsi. Il raccontare il proprio vissuto
e sapere di essere ascoltati è stata la chiave che li ha poi portati a
confrontarsi, guardandosi negli occhi e manifestare ognuno i propri bisogni. Mi
sono sentita arricchita perché mi hanno donato le loro fragilità con sincerità.
Hanno esplorato le loro zone d’ombra, dando voce al loro dolore e
attraversandolo. Hanno iniziato a prendersi cura dei propri bisogni e a quelli
dell’altro. Nell’ultimo colloquio mi hanno detto che erano consapevoli che il
cammino sarebbe stato impegnativo ma che avevano scoperto di volersi prendere
cura della loro relazione mettendo in campo le proprie risorse. Il giorno che
ci siamo salutati mi hanno consegnato un biglietto con scritte queste parole:
“A volte
occorre attraversare l’inferno per vedere la luce……..Grazie per averci
accompagnato nel nostro dolore”
FERNANDA
SPADA, GUIDONIA
Una metafora
"Come
descriveresti il tuo problema attraverso una immagine?"
"Come una montagna, alta, ripida e nera.... però con la punta
arrotondata..."
“E cosa significa la
punta arrotondata?"
"Che non è impossibile da scalare!"
RITA
Una frase:
“Il contributo e la vicinanza del gruppo équipe
scaldano il cuore”
MARINELLA
Libere associazioni
Ascolto…Quante
sfumature si nascondono in un pianto silenzioso! Dolore per quella vicinanza
mancata! Rimpianto per un’occasione perduta! Rabbia per un’intimità violata!
Gioia per una carezza a lungo attesa!
CLARA
La Consulenza Familiare…arte dell’ascolto variopinto…. offre il tempo presente come dono per camminare nella bellezza…ed essere completamente se stessi in ogni momento della vita…
SILVANA
10
HAIKU PER IL CONSULENTE FAMILIARE
1
Fiori di maggio
Divano
variopinto
Ci
ascoltiamo.
2
Capelli al vento
Ci
sediamo di fronte.
Voce
d’amica.
3
Sguardo fiorito
Sento
la tua presenza.
È
un incontro.
4
Rondini in cielo
Disegno
mai finito
Vita
d’intrecci.
5
Ascolto attento
Ora
e qui, primavera.
Punto
infinito
6
Parlami di te
Mentre
la luna piena
Avvolge
il cielo
7
Piove silenzio
Accogli
ogni goccia
Ecco
il contatto.
8
Il temporale
Alla
giusta distanza
Non
fa paura.
9
Coltivi in cuore
Un
prato d’emozioni
Senza
saperlo
10
Lieve la sera
sopra
i nostri computers
scende
anche on line.
RENATA
ACROSTICO
C caldi-morbidi
da donare
O
orecchio che sa ascoltare
N nubi
oscure da allontanare
S sostegno
da far trovare
U
universo interiore da far scoprire
L lacrime
da lasciar versare
E empatia
da realizzare
N nebbie
fitte da diradare
T tenerezza
da far sentire
E energia
da alimentare
I CONSULENTI
DELL’AGAPE DI TREBISACCE
“Nulla cambia, se io cambio, tutto cambia”.
Coloro che
cercano aiuto e coloro che offrono aiuto hanno i medesimi bisogni, al vertice
dei quali sta il bisogno primario di essere capiti e di capire, bisogno
che, paradossalmente parlando, viene
saziato e soddisfatto, nel qui ed ora, preferibilmente percorrendo la via
affettiva, che è quella via dove il cuore confina con l’anima e dove capire e
amare danzano insieme all’eterno ritmo dell’armonia silenziosa degli spazi infiniti.
UNA POSSIBILE VIA DEL CAMBIO
Per anni
sono stato un nevrotico.
Ero ansioso,
depresso ed egoista.
E tutti
continuavano a dirmi di cambiare.
E tutti
continuavano a dirmi quanto fossi nevrotico.
Ed io mi
risentivo con loro ed ero d’accordo con loro,
e volevo
cambiare, ma non ci riuscivo,
per quanto
mi sforzassi.
Ciò che mi
faceva più male era che anche
Il mio
migliore amico continuava a dirmi
quanto fossi
nevrotico.
Anche lui
continuava a insistere che cambiassi.
Ed io ero
d’accordo con lui
e non
riuscivo ad avercela con lui.
E mi sentivo
così impotente e intrappolato.
Poi un
giorno mi disse: “Non cambiare, rimani
come sei,
non importa se cambi o no. Io ti amo
così come
sei; non posso fare a meno di amarti”.
Quelle
parole suonarono come una musica
per le mie
orecchie… “Non cambiare, non cambiare,
non
cambiare, ti amo”.
E mi
rilassai, mi sentii vivo.
E,
meraviglia delle meraviglie, cambiai!
GIGI AVANTI,
ROMA
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