IL TIROCINIO PROFESSIONALE AICCeF



IL TIROCINIO PROFESSIONALE AICCEF
 di Rita Roberto (Presidente AICCeF)

Il tirocinio professionale consiste in un periodo di formazione e orientamento al lavoro. Non configurandosi in alcun modo come un rapporto di lavoro subordinato, è una strategia formativa che prevede l’affiancamento del neo diplomato ad un professionista esperto e in contesti di consulenza familiare specifici, al fine di apprendere le competenze previste dal ruolo professionale. L’apprendimento in tirocinio avviene attraverso la sperimentazione pratica, l’integrazione dei saperi teorico-disciplinari con la prassi operativa professionale ed organizzativa, il contatto con membri di uno specifico gruppo professionale.
Il tirocinio rappresenta un vero e proprio filtro attraverso il quale il tirocinante si orienta circa le proprie scelte professionali e, allo stesso tempo, si forma direttamente sul luogo di lavoro, arricchendo il proprio bagaglio di conoscenze
Il ciclo del tirocinio.
 Il processo di apprendimento in tirocinio si articola di norma secondo le seguenti fasi:
- prerequisiti teorici;
- sessioni tutoriali che preparano il tirocinante all’esperienza, da esercitazioni, simulazioni in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e metodologiche in situazione protetta prima o durante la sperimentazione nei contesti reali;
- esperienza diretta sul campo con supervisione e accompagnata con sessioni di riflessione e rielaborazione dell’esperienza e feedback costanti.
A supporto di questi processi di apprendimento dall’esperienza possono essere assegnati al tirocinante compiti didattici (elaborati e approfondimenti scritti specifici) e mandati di studio guidato.
Le finalità del tirocinio sono:
- Sviluppare competenze professionali – il tirocinio facilita processi di elaborazione e integrazione delle informazioni e la loro trasformazione in competenze.
- Accrescere l’identità e l’appartenenza professionale – il tirocinio all’inizio offre l’opportunità al tirocinante di superare progressivamente le immagini idealizzate della professione e successivamente lo aiuta a confermare la scelta.
- Attraverso il tirocinio il consulente in formazione viene a contatto con contesti organizzativi e inizia ad apprezzare relazioni lavorative, rapporti interprofessionali, valori, abilità, comportamenti lavorativi, quindi rappresenta sia una strategia formativa sia una pre-socializzazione al mondo del lavoro.
Apprendere e non solo “fare”.
L’ attività principale durante il tirocinio è apprendere, pertanto il tirocinante deve poter fare e provare attività selezionate in base al loro valore socio-educativo. L’esperienza nei servizi di consulenza familiare permette al tirocinante di affrontare situazioni uniche e complesse che sono insolubili attraverso i soli approcci teorici; mediante la riflessione il tirocinante può fare emergere tacite comprensioni sorte attorno alle esperienze e può trovare un senso nelle situazioni caratterizzate da incertezza o unicità che può sperimentare. Il tirocinio offre pertanto non solo la possibilità di imparare a fare ma la possibilità di pensare sul fare, di approssimarsi ai problemi, di interrogarsi sui significati possibili di ciò che incontra nell’esperienza
Principi e valori pedagogici del tirocinio.
Le strategie per l’insegnamento e l’apprendimento in tirocinio devono considerare i seguenti principi e valori pedagogici:
- passaggio da un’enfasi storica sull’addestramento ad un modello di apprendimento dall’esperienza;
- responsabilizzazione del tirocinante utilizzando metodi di apprendimento auto diretto applicando i principi dell’apprendimento degli adulti;
- tutorialità per garantire supervisione e facilitazione dei processi di apprendimento;
- trasparenza del percorso di tirocinio: i tirocinanti sono informati fin dall’inizio su tutte le fasi del percorso formativo;
- personalizzazione delle esperienze di tirocinio e flessibilità del percorso;
- rispetto del diritto di privacy del tirocinante: i tutor e i supervisori gestiscono con riservatezza le informazioni connesse allo sviluppo delle perfomances del tirocinante e le utilizzano solamente a scopi formativi.
Apprendere dall’esperienza
L’apprendimento per esperienza che ci si attende dal tirocinio presuppone le seguenti condizioni:
         immersione in un contesto lavorativo di “apprendimento”, contraddistinto da unicità di situazioni in modo da sviluppare la capacità di affrontare le reali problematiche professionali;
         osservazione e riflessione sulle attività svolte da professionisti esperti;
         possibilità di sperimentarsi nelle attività e quindi in competenze professionali  con progressiva assunzione di responsabilità;
         supervisione tutoriale dell’esperto che si assume la responsabilità di facilitare, attraverso i feedback, il processo di apprendimento. 
Trasparenza del programma di tirocinio.
Si intende per tirocinio l’esercizio post diploma di un servizio di consulenza alla persona, alla coppia e al nucleo familiare, in conformità alle norme previste dal Regolamento dell’Associazione, e lo svolgimento delle attività consulenziali connesse. Il servizio di consulenza può essere esercitato all’interno di un Consultorio o analoga struttura (previa convenzione con l’AICCeF) o presso lo studio privato di un Socio Effettivo che svolge libera professione, e deve essere monitorato da un Tutor e supervisionato. La domanda di tirocinio può essere fatta subito dopo il conseguimento del Diploma, ed ai fini della sua validità, devono trascorrere almeno diciotto mesi dall’inizio delle attività di tirocinio prima di effettuare la richiesta di ammissione a socio effettivo dell’ Associazione.
Il tirocinio deve essere certificato e la sua certificazione va presentata al momento della domanda a Socio Effettivo.  Deve, inoltre, essere documentata la casistica e l’attività consulenziale svolta, con un minimo di 150 ore e di 4 casi di consulenza familiare trattati in modo autonomo.
In relazione all’esperienza diretta sul campo, rientrano tra le ore di attività consulenziali:
- le ore di consulenza;
- i colloqui di orientamento;
- la partecipazione all’equipe;
- le ore di supervisione;
- le ore di segreteria;
- le ore per cui vengono attribuiti i Crediti Formativi Professionali di cui all’art.11 del Regolamento, nel caso il richiedente sia Socio Aggregato.
Gli attori del tirocinio:
I TIROCINANTI
Sono Consulenti diplomati provenienti dalle scuole di formazione in consulenza familiare, riconosciute dall’AICCeF, che intendono effettuare l’esame a Socio Effettivo per ottenere l’idoneità allo svolgimento della professione e l’iscrizione nell’Elenco dei professionisti, gestito dall’Associazione e pubblicato in via ufficiale. Il tirocinante inizialmente, attraverso l’affiancamento dei colloqui o lo specchio unidirezionale o le simulate e i video, potrà osservare i differenti  tipi di consulenza (individuale, di coppia e familiare), e gli elementi della relazione consulenziale (accoglienza, empatia, capacità di ascolto, analisi della domanda, contratto e progettazione del percorso). Quando il Tutor lo riterrà opportuno potrà iniziare a svolgere le consulenze in autonomia. 
Durante il percorso il tirocinante avrà modo di integrarsi ad un équipe di lavoro, sia monoprofessionale che interdisciplinare, secondo l’organizzazione della struttura ospitante, partecipando alle riunioni di équipe e alla supervisione dei casi. L’obiettivo della partecipazione alle riunioni d’équipe è quello di comprendere i processi organizzativi e le relazioni interne, l’assegnazione dei casi e gli elementi di collaborazione esterna con servizi ed enti del territorio. Le supervisioni offrono un contesto di approfondimento rispetto al trattamento e alle difficoltà incontrate durante la pratica della consulenza familiare. 
 Il tirocinante potrà partecipare inoltre a convegni e seminari sia dall’Ente ospitante che dalle Scuole di formazione e dall’Aiccef, per consentire una visione più ampia dell’intervento di consulenza familiare e aumentare la consapevolezza dell’importanza della formazione continua in ambito professionale.
IL TUTOR DI TIROCINIO
La funzione di Tutor può essere esercitata da consulenti familiari soci Effettivi da almeno tre anni, in forma volontaria e gratuita presso enti privati e pubblici o nel proprio studio professionale.
La figura del Tutor di tirocinio si contraddistingue per la funzione di “supervisione didattica” cioè di accompagnamento e orientamento che può aiutare il tirocinante nei primi passi della professione sottolineando regole e confini secondo il nostro Codice Deontologico e nella fase delle prime consulenze condotte in autonomia. Aiuta inoltre nella compilazione e archiviazione della scheda sui casi da portare in supervisione, ma anche nella scelta e compilazione della relazione sul caso da presentare all’esame a Socio effettivo alla luce della scaletta fornita dall’Aiccef .  E’ il Tutor che, dopo un periodo di osservazione nello svolgimento delle varie attività consultoriali (partecipazione ad equipe, supervisione, segreteria ecc.. partecipazione muta a consulenze) decide in accordo con il supervisore e il responsabile della struttura, quando è il momento di affidare ai tirocinanti i casi  di consulenza da svolgere in autonomia. Si accerta, inoltre, che venga svolta la periodica supervisione monoprofessionale, la partecipazione all’equipe e alle altre attività consultoriali che saranno oggetto di certificazione ai fini dell’esame a Socio Effettivo.
LE STRUTTURE OSPITANTI
Per realizzare un tirocinio formativo è necessaria una convenzione tra l’ente promotore (AICCeF) e il soggetto ospitante corredata dal programma formativo Aiccef  sottoscritto dalle parti.
Il responsabile della struttura, che può essere sia il Presidente che il Direttore di  Consultorio o di Centro per la Consulenza familiare o il Responsabile di enti pubblici e privati presso cui può essere svolto il tirocinio. accoglie  e valuta le domande di tirocinio e firma la convenzione con l’Aiccef. Da l’incarico di tutor ad un consulente familiare dell’Equipe, nel caso di un consultorio privato. Qualora nella struttura non è presente un socio effettivo Aiccef potrà certificare soltanto le ore e le attività svolte dal tirocinante, come da convenzione, mentre la responsabilità della certificazione sulla metodologia e sui casi svolti è competenza di un socio effettivo individuato allo scopo.
Queste brevi considerazioni sul tirocinio rappresentano i punti di partenza delle riflessioni che il gruppo di studio, nominato dal Consiglio direttivo, esaminerà compiutamente per arrivare ad una organica disciplina di questo importante periodo di formazione.

Nessun commento:

Posta un commento