SINTESI DEI LABORATORI DEL 6 APRILE
2025
Laboratorio 1. “Passi
misurati per arrivare alla meta” approfondimento sulle fasi di un percorso di
consulenza socio-educativa
Francesco Citarda e Valentina Muraglie
Provare a condurre un percorso di Consulenza
familiare verso la meta, non può prescindere dal mettere in campo una
particolare cura nel compiere “passi misurati”, essenziali per generare quel
clima di fiducia e quella sintonizzazione con l’altro, che costituiscono essi stessi
substrato fecondo, per l’esplorazione dei vissuti di quanti giungono in
consultazione.
Ogni persona organizza e interpreta la
propria esperienza del mondo, questa visione costituisce una narrazione
continua che riflette la propria storia e il proprio modo di essere. Prendersi
cura dell’altro significa quindi entrare, in punta di piedi, in contatto con
questa narrazione, ascoltarla e comprenderla nel suo contesto unico, nel
rispetto dei suoi tempi e del suo modo di essere. Il consulente familiare,
facendosi “strumento” per l’altro, attiva interventi educativi su misura, che
rispecchiano la storia e i bisogni esclusivi di ciascun individuo, dando vita a
quel processo trasformativo in cui la Persona sentendosi vista, ascoltata e
rispettata, fa esperienza di come e quanto sia ella stessa l’unica protagonista
della propria vita, riuscendo ad avviare un’azione costruttiva per sé, che le
permetta di focalizzarsi su obiettivi e modalità che sente propri.
Questo laboratorio si pone pertanto,
come spazio di incontro e condivisione tra colleghi, volto ad offrire a
ciascuno, attraverso la riflessione e l’autoascolto, la possibilità di effettuare
una rielaborazione personale non solo del proprio “sapere” e “saper fare”, ma
anche del proprio “saper essere professionista”. L’incontro sarà occasione per
sperimentarci insieme, creando connessioni e integrazioni tra il piano della
conoscenza teorica e quello riferito alla capacità di agire, di trasformare in
azione quanto appreso nella pratica professionale, originando il più delle volte,
buone prassi. In questo modo potremo dedicarci ad un lavoro che favorirà l’instaurarsi
di una dinamica tra esperti, condividendo riflessioni, esperienze e strumenti utilizzati
nella pratica professionale, auspicando che da ciò possa avere origine l’implementazione
di una comunità di pratica.
Mediante l’analisi di casi trattati,
lavoreremo sugli interventi più idonei a dare vita ad una ri-significazione ed
elaborazione delle difficoltà, favorendo così l’acquisizione di nuove e più funzionali
visuali.
Laboratorio 2. “Riferimenti centrali alla base del nostro approccio”.
Ascolto, accoglienza, empatia. Come mantenerli attivi e svilupparli al meglio
nel tempo.
Stefania Sinigaglia e Maddalena Langone
Attraverso un ascolto attivo e non
giudicante, il Consulente Familiare favorisce l’emersione dei vissuti emotivi
della persona nel suo “qui e ora”, accompagnandola lungo un cammino di crescita
e di autodeterminazione volto a promuovere l’assunzione di scelte responsabili,
libere ed autonome. Nell’attuazione di questo processo trasformativo gioca un
ruolo fondamentale la capacità di accoglienza, di ascolto, di empatia del
Consulente Familiare. In breve la competenza nell’ entrare in relazione con
l’altro, nel creare un clima di fiducia, nel sintonizzarsi con… Diviene dunque determinante,
il modo di essere del consulente familiare stesso e l’acquisizione di quelle
che vengono definite le competenze trasversali o soft skills. Ogni soft skill è
il risultato del nostro vissuto (sia lavorativo che personale) e l’insieme di
queste capacità rappresenta un vero e proprio bagaglio frutto del background
socio-culturale unico e irripetibile di ognuno di noi. Allora non possiamo non interrogarci
su come il consulente possa preservare ed alimentare nel tempo queste parti di
sé. Afferma Foucault “ la cura di sé è un privilegio-dovere, un dono vincolante
che ci assicura la libertà, obbligandoci ad assumere noi stessi come oggetti di
tutta la nostra applicazione”. Dunque, quale cura è necessaria per custodire il
proprio star bene e al contempo garantire interventi che promuovano empowerment?
Quale spazio psichico è essenziale per la cura di sé e degli “strumenti” professionali?
In questo laboratorio si proverà a favorire l’auto esplorazione ed a
riconoscere la propria competenza nel prendersi cura di se stessi, delle
proprie emozioni, pensieri e relazioni, con l’obiettivo di generare nuovo
benessere personale e professionale. Esploreremo insieme, gli aspetti salienti
del processo consulenziale, a partire dall’autoascolto di sé e dei propri
vissuti emotivi. Il focus sarà posto sull’autoesplorazione dei propri limiti e
delle proprie risorse, rispetto a determinate situazioni vissute nel qui e ora,
sia nell’autocomprensione di bisogni, desideri e agiti di cui ciascuno/a
diventerà sempre più consapevole. Mediante la condivisione di esperienze
professionali e vissuti dei partecipanti, si proverà a perseguire la finalità
di aumentare la consapevolezza dell'importanza dell'empatia, dell'ascolto e
dell'accoglienza nelle relazioni umane, ed a comprendere come migliorarle nel
tempo, nonché a condividere strumenti e buone prassi.
Laboratorio 3. “Accompagnare
nell’auto-ascolto e presa di consapevolezza”. La riformulazione come specchio
delle parole dell’altro
Angela Sgambati e Tiziana Di Eugenio
Una componente essenziale della
consulenza è indubbiamente la capacità di ascoltare la voce interiore che
spesso è soffocata da tante altre voci e pensieri che sovraffollano le nostre
giornate. Senza l’ascolto di questa voce ogni forma di comunicazione diventa
difficile.
Il laboratorio darà la possibilità, da
una parte, di esercitarsi a recuperare questa voce e, dall'altra, di farla
risuonare attraverso la riformulazione che è uno strumento prezioso per
facilitare una comunicazione che sia funzionale
Nel laboratorio, attraverso degli
esercizi, utilizzeremo l'immagine del “giardiniere interiore”: come il
giardiniere si prende cura delle piante, potando e nutrendo il suo giardino,
anche noi possiamo imparare a coltivare la nostra consapevolezza e riformulare i nostri pensieri e le nostre
emozioni per poter accompagnare nello stesso percorso i nostri clienti. Sarà
un'esperienza personale che ci aiuterà nella nostra professione di cura proprio
come quella che il giardiniere ha per ogni sua pianta.
Laboratorio 4. “Identità del consulente socio-educativo”. Approfondimento
dei tratti rogersiani di congruenza, accettazione incondizionata e presenza
autentica e interessata che contraddistinguono l’essere consulenti.
Stefano Sancandi e Cinzia Ascenzo
Nel corso del lavoro pomeridiano
rifletteremo in merito alle sollecitazioni ricevute dalle relazioni del mattino
e le affronteremo in base ai temi specifici del nostro laboratorio.
In particolare proporremo di leggere i
limiti e le potenzialità della consulenza socio-educativa a partire dalle
caratteristiche richieste per l’esercizio della professione nell’ottica rogersiana. La congruenza del consulente nella relazione d’aiuto, mantenendo
costantemente in esercizio l’autoconsapevolezza. La sua capacità di esercitare
una corretta accettazione incondizionata, da non confondere con l’adesione alle
posizioni o alle idee del suo cliente. La necessaria pratica di una effettiva
presenza per l’altro. Riflessioni comuni, testimonianze relative alle proprie
esperienze ed esercitazioni costituiranno le modalità di lavoro che adotteremo.
Laboratorio 5. “La
valigia degli attrezzi del consulente socio-educativo. Competenze e
cre-attività in azione”.
Maurizio Qualiano ed Elena Casetta
Come conservi i tuoi
attrezzi?
Come fai a reperirne di
nuovi?
Un invito ad esplorare
le nostre competenze professionali, e a compilare una “check-list” degli
strumenti utili al nostro bagaglio consulenziale!
Esamineremo come organizzare e utilizzare gli strumenti in modo
efficace. E dove trovare nuove risorse?
Parleremo
dell'arte nella consulenza socioeducativa: come esprimere la nostra
professionalità anche attraverso la creatività e la personalizzazione degli
strumenti, pur mantenendo un’azione professionale di qualità.
Saggeremo
la nostra creatività nell'adattare gli strumenti in base al contesto e alle
specifiche esigenze dei clienti, favorendo la scoperta e l’esplorazione di
nuove prospettive.
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