Lidia Maggi ha 56 anni, è sposata con quattro figli e ricopre il ruolo di Pastora Battista.
Teologa e scrittrice, oltre alla cura delle Chiese a lei affidate, si occupa di formazione e di dialogo ecumenico. Dedica attenzione anche al tema delle donne e del femminile nelle Chiese e collabora con diverse testate cattoliche e protestanti. Fra i suoi ultimi libri segnaliamo Fare strada con le Scritture, (Paoline, 2017) e L’ Evangelo delle donne - Figure femminili nel Nuovo Testamento (Claudiana, 2014). Con il marito Angelo Reginato ha scritto Dire, fare, baciare... Il lettore e la Bibbia (Claudiana, 2012).
Lidia Maggi, appartiene a una confessione cristiana di tradizione riformata. Vive a Dumenza, in provincia di Varese, con il marito Angelo Reginato, anch’egli pastore, in una casa del Settecento che la coppia ha restaurato e riportato in vita. Impegnata nel dialogo ecumenico e fra le religioni, Lidia Maggi da qualche anno svolge un ministero itinerante che la porta in giro per l’ Italia per far conoscere le Sacre Scritture. È ospite di molti eventi culturali fra cui il Festival biblico, viene invitata a parlare nelle parrocchie cattoliche e in comunità riformate, ma anche nelle biblioteche e in spazi laici. La casa è il luogo da cui parte e in cui torna. «Mi piace questa casa», confida, «perché è fatta di tantissimi anfratti, di sali e scendi, terrazze che improvvisamente si aprono e si chiudono. È una casa in cui ci si può perdere, complessa, che non è stata progettata in una volta ma è cresciuta con le esigenze della famiglia che l’ ha abitata. Ha conosciuto delle ferite: l’ ultima persona che l’ ha abitata è morta da sola, nel degrado. Da quando io e mio marito l’ abbiamo acquistata, abbiamo cominciato a curarla. Ritengo sia importante, laddove viviamo, ascoltare l’ anima dei posti. Si può entrare in relazione anche con le cose. Di questa casa abbiamo rispettato le linee, per armonizzarle con i nostri bisogni». Quella di Lidia e Angelo è una casa che accoglie. Qui vengono, per restare qualche giorno, soprattutto coppie in crisi, sia cattoliche che protestanti, spesso anche sacerdoti o suore che hanno bisogno di un confronto sincero.
Curare gli spazi
Per la pastora battista la casa è il luogo da cui ripartire dopo la pandemia: «Qui possiamo ritrovare una fede più incarnata e concreta
«La casa riproduce ogni aspetto della vita. In cantina ci sono i nostri lati oscuri, quelli che non vogliamo affrontare, le presenze ingombranti che non ci rendono liberi. In soffitta i ricordi dimenticati, quelli della famiglia allargata. La sala da pranzo è la nostra vita sociale. Il bagno il luogo in cui ci purifichiamo. La cucina è ciò che ci nutre o, al contrario, ci avvelena. La camera è il luogo dell’intimità e del riposo, in cui possiamo metterci a nudo senza paura». Durante la pandemia da Covid-19 siamo tornati ad abitare la casa. Prima, rischiava di diventare sempre più un dormitorio. La vita, quella vera, si svolgeva altrove: al lavoro, nei viaggi, in palestra, e soprattutto sul web, nello spazio virtuale. Nostro malgrado, ci siamo dovuti fermare. E lei, la casa, ci ha costretti a un confronto duro e senza scappatoie con noi stessi. «È inevitabile, quindi, ripartire da qui, per mettere a frutto quello che questa esperienza della pandemia ci sta insegnando».
Con l'AICCeF
Alla Giornata di studio del 17 ottobre 2021 Lidia Maggi parlerà di: < Quando arriva la tempesta. Le relazioni affettive alla prova>.
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